Dialogo nel Buio


Sabato abbiamo provato a vivere come chi non vede né colori né immagini, a percepire il mondo circostante senza fare affidamento sulla vista.
Abbiamo provato, per poche ore, a vedere sì, ma non con gli occhi e tutto grazie all’Istituto dei Ciechi e all’iniziativa Dialogo nel buio.


Un'esperienza forte e coinvolgente che tocca il cuore, difficile anche solo da descrivere.
Non voglio soffermarmi sull'aspetto emotivo ma vorrei invitare coloro che leggeranno questo post a provare di persona.


Ho pensato di regalare per Natale a mia moglie, non un oggetto ma un'emozione da poter condividere e vivere insieme. Così ho prenotato telefonicamente il percorso nel buio (che dura circa 1 ora e 15 minuti).

Ci si deve presentare mezz'ora prima per prendere i propri biglietti, noi siamo il gruppo numero 20. Gentilmente ci indicano gli armadietti dove lasciare giacche, borse, cellulari e orologi. Ci accomodiamo poi ai tavolini, nell'attesa che ci chiamino.

Sono le 19:00... tocca a noi! Siamo tre coppie e tra noi non ci conosciamo. Ci portano in una stanza in penombra dove ci vengono spiegate alcune "regole" e ci viene dato il bastone per non vedenti. Da qui parte il percorso e Valeria, la nostra guida, ci aspetta oltre il telo nero, che divide la zona di penombra dalla zona buia.

Entriamo... sentiamo subito la voce dolce di Valeria che con modi gentili ci invita a fare i nostri primi passi nel buio più totale. Ci mettiamo in cerchio e, tenendoci la mano, diciamo ad alta voce il nostro nome. Proseguiamo il percorso e Valeria con il suo tono rassicurante ci accompagna, ci assiste, tiene unito il gruppo, ci invita a fare domande, a individuare i profumi e a parlare per capire attraverso i suoni l'ambiente che ci circonda.

Il percorso si articola in una serie di stanze che si susseguono tra loro con lo scopo di farci assaporare le varie realtà della vita quotidiana proprio come farebbe una persona non vedente. Man mano che continuiamo, abbiamo la sensazione che i suoni attorno a noi siano sempre più forti, a volte quasi disorientanti. L'udito, l'olfatto e il tatto ci guidano alla scoperta degli oggetti che ci circondano. Ciascuno di noi col passare dei minuti acquista maggiore sicurezza anche se Valeria non ci abbandona mai, è sempre con noi, ci parla, ci ascolta e ci invita a scoprire.

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Non entro volutamente nel dettaglio delle varie stanze perché è giusto che, fra le tante emozioni, resti anche quella della sorpresa di scoprire personalmente l'ambiente circostante.

Alla fine del percorso, ecco un'altra piacevole scoperta: il Cafè Noir. Si tratta di un vero e proprio bar dove poter fare un'aperitivo tutti insieme... rigorosamente al buio. Ci sono altre persone, il locale è pieno o almeno così ci è sembrato. Qui conosciamo Anthony, il barista che ci saluta e ci accoglie al tavolo. Elenca le bibite e i cocktail disponibili e quasi tutti scegliamo il cocktail "Cafè Noir" :-) Sorseggiando il buon drink, ci fermiamo una mezz'ora a chiacchierare e a condividere l'emozione vissuta insieme. Una volta consumato ed ascoltata della buona musica dal vivo, con l'aiuto di Anthony, ci facciamo accompagnare all'uscita.

Inizialmente ci troviamo in una stanza di transizione dove la luce è soffusa, per far abituare i nostri occhi a quello che avevamo abbandonato circa due ore prima. La luce pur essendo oggettivamente debole, per un primo momento ci appare fastidiosa. A ricordo dell'esperienza indimenticabile che abbiamo vissuto, lasciamo scritto un piccolo pensiero nel libro che troviamo su un leggio.

Chiudo invitando ancora una volta a sperimentare di persona quanto abbiamo provato noi!
Di seguito il link al sito dove poter trovare tutte le informazioni utili:


http://www.dialogonelbuio.org

Dialogo nel buio fa parte del progetto internazionale


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